Virgo Fidelis - La Patrona dei Carabinieri

La qualifica di “Virgo Fidelis” esprime il significato della vita di Maria e della sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidatale da Dio. La gloria di Maria sta nella sua maternità, la sua beatitudine nella fede e la sua vita nella fedeltà alla missione ricevuta ed accolta. È fuori dubbio infatti che Maria ha ricercato continuamente la volontà di Dio accogliendo la Parola Divina, essendo ad essa coerente e vivendo un’esistenza umile e servizievole, perseverando in un impegno assiduo. Questa profonda ricerca, unita ad un’accoglienza generosa, ad una forte coerenza e ad una perseveranza convinta, fa di Maria la donna “fedele” in assoluto. Attraverso i secoli, gli uomini hanno unanimemente corrisposto alla fedeltà di Maria con un culto fatto di onore, venerazione e amore, invocando la “Vergine Fedele” come aiuto e consolazione nella tentazione, nelle necessità, nelle difficoltà, nel dolore e nella morte. Il merito maggiore della diffusione e dell’affermazione del culto alla “Vergine Fedele” è dovuto alla “Benemerita e Fedelissima” Arma dei Carabinieri d’Italia. Nell’Arma il culto della “Virgo Fidelis” iniziò subito dopo l’ultimo conflitto mondiale per iniziativa di S.E. Mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d’Italia, e del Padre Gesuita Luigi Apolloni, Cappellano Militare Capo. Lo stesso Comandante Generale del tempo, il gen. c.a. Fedele De Giorgis, prese a cuore l’iniziativa e bandì un concorso artistico per un’opera che raffigurasse la Vergine, Patrona dei Carabinieri. Lo scultore architetto Giuliano Leonardi rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada, legge in un libro le parole profetiche dell’Apocalisse: “Sii fedele sino alla morte” (Apoc.2,10). La scelta della Madonna “Virgo Fidelis” come celeste Patrona, cioè Santa protettrice, dell’Arma è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto: “Nei secoli fedele”. L’8 dicembre 1949 Sua Santità Pio XII, accogliendo l’istanza di S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria “Virgo Fidelis” Patrona dei Carabinieri, fissando per la celebrazione della festa la data del 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber (Abissinia, ora Etiopia).

In quella occasione i nostri Carabinieri, guidati dal maggiore Alfredo Serranti, malgrado la sete e la fame, avevano condotto azioni con le quali erano riusciti a ripristinare, volta per volta, le posizioni perdute. Avendo finito le munizioni, continuavano a combattere all’arma bianca. Il maggiore Serranti, che era stato ferito e perdeva sangue, si rifiutava di lasciarsi medicare, per dare con la propria presenza più forza ai suoi Carabinieri. Ed infatti, intorno al loro comandante, i Carabinieri lottarono con tutte le loro forze, ma vennero sopraffatti dal nemico britannico, molto più numeroso, e morirono quasi tutti. Ai pochi sopravvissuti per l’eccezionale ed indomito coraggio dimostrato gli stessi avversari tributarono l’onore delle armi. Per l’epica resistenza di Culqualber al Maggiore Serranti, ad altri Carabinieri ed alla Bandiera dell’Arma è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Nella stessa data viene celebrata anche la “Giornata dell’Orfano”, istituita nel 1996, che rappresenta una occasione di concreta vicinanza alle famiglie dei colleghi caduti.

Ancor oggi la ricorrenza della “Virgo Fidelis” è molto sentita in particolare fra tutti coloro che hanno a cuore l’Arma dei Carabinieri e viene celebrata ufficialmente da tutte le Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri nella prima domenica successiva al 21 novembre di ogni anno.

In onore della Virgo Fidelis è stato scritto un Inno che porta il suo nome e a lei è dedicata la “Preghiera del Carabiniere”.