Domenica 11 febbraio 2018 a Vigonovo (VE) si è tenuta la cerimonia di commemorazione in occasione del dodicesimo anniversario della morte del Vice Brigadiere Cristiano Scantamburlo, prematuramente scomparso per motivi di servizio, al quale è intitolata la Sezione di Vigonovo - Fossò dell’Associazione Nazionale Carabinieri. È stata deposta una corona di alloro sulla sua tomba nel cimitero di Vigonovo e gli è stata dedicata nella vicina Chiesa una Santa Messa, a conclusione della quale il Presidente Antonio Costa ha pronunciato il seguente discorso commemorativo.
Porgo il mio riverente saluto a Don Francesco, Parroco di questa Comunità, al quale esprimo un sincero ringraziamento per la cordiale ospitalità che sempre ci riserva. Ringrazio Andrea Danieletto, Sindaco di Vigonovo, l’assessore Baldan in rappresentanza del Sindaco di Fossò e tutte le Autorità civili intervenute. Ringrazio il Capitano Francesco Barone, Comandante della Compagnia Carabinieri di Chioggia; i Comandanti delle Stazioni Carabinieri di Vigonovo, Camponogara, Campagna Lupia e Stra; il Commendatore Angelo Scapolan, Coordinatore Provinciale di Venezia dell’Associazione Nazionale Carabinieri; la professoressa Margherita Pasdera de Felice, Delegata Regionale del Veneto delle Benemerite; la Signora Luigina Sgorlon, Delegata Provinciale di Venezia delle Benemerite; i Presidenti di Sezione, le Delegate Sezionali, le Benemerite, i soci effettivi, familiari, simpatizzanti e tutti i presenti. Per la loro partecipazione esprimo a tutti i più sentiti ringraziamenti. Un grazie particolare rivolgo poi al Maestro e alla Corale di Vigonovo, che hanno animato egregiamente questa cerimonia.
In un momento difficile e particolarmente complesso della vita del Paese, originato anche dalla perdurante crisi economica e dalla crescente disgregazione dei valori etici e morali, l’Arma dei Carabinieri è e vuole continuare ad essere un solido punto di riferimento. Tutti noi sappiamo con quanti sacrifici, devozione e spirito di corpo i Carabinieri hanno saputo e continuano tuttora a svolgere i loro compiti, sacrificando, se necessario, anche la vita in difesa delle Istituzioni alle quali hanno giurato fedeltà e delle persone più deboli: per questo noi continueremo a ricordarli e ad esser loro sempre riconoscenti.
Il nostro commosso pensiero, in questo momento, va a tutti i Carabinieri caduti nell’espletamento del loro dovere ed alle loro famiglie, intorno alle quali ci stringiamo con rispetto ed affetto.
Era il 12 febbraio del 2006 quando si verificò una terribile tragedia al Lido delle Nazioni di Comacchio (FE). Durante l’espletamento del proprio dovere, sacrificando in servizio la sua vita a soli 32 anni, rimase ucciso in un conflitto a fuoco il Vice Brigadiere Cristiano Scantamburlo, nostro concittadino, della cui morte domani ricorre il 12° anniversario.
Noi con questa celebrazione desideriamo ricordare in particolare la sua prematura dipartita, che onora l’Arma, rammentando che per quell’avvenimento al Vice Brigadiere Cristiano Scantamburlo è stata conferita la medaglia d’oro al valore dell’Arma dei Carabinieri con la seguente motivazione:“Capo equipaggio di unità radiomobile, durante l’accompagnamento in caserma di un pregiudicato, veniva minacciato dal malvivente il quale, benché ammanettato, era riuscito ad impugnare una pistola che teneva occultata sulla sua persona. Con eccezionale coraggio ed esemplare sprezzo del pericolo, rifiutava di consegnare l’arma d’ordinanza, riuscendo a distrarre il criminale ed a consentire all’autista di fermare l’automezzo. Gettatosi rapidamente all’esterno del veicolo, veniva attinto mortalmente da un colpo proditoriamente esploso dal malfattore, che veniva poi colpito a morte nel corso del violento conflitto a fuoco ingaggiato con l’altro commilitone. Fulgido esempio di elette virtù militari ed altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio. Lido delle Nazioni di Comacchio (FE), 12 febbraio 2006.”
A lui, mai dimenticato nei nostri cuori e nel nostro ricordo, abbiamo dedicato la nostra Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, che infatti porta il suo nome, perché gli altissimi valori ai quali Cristiano ha sacrificato la sua giovane vita, nell’adempimento del proprio dovere, siano sempre al centro del nostro pensare e del nostro agire, come lo furono per lui.